Notizie Notizie Mondo Deutsche Bank torna in utile per la prima volta dal 2014. Fari puntati su rumor fusione Commerzbank. L’analisi

Deutsche Bank torna in utile per la prima volta dal 2014. Fari puntati su rumor fusione Commerzbank. L’analisi

1 Febbraio 2019 10:30

Per la prima volta dal 2014 il colosso bancario tedesco Deutsche Bank torna a macinare utili. E’ quanto emerge dai risultati di bilancio resi noti stamattina. I numeri parlano chiaro: nell’intero 2018 Deutsche Bank – che già ieri è stata al centro dell’attenzione, dopo alcuni rumor di mercato, secondo cui la tanto chiacchierata fusione con Commerzbank potrebbe avvenire entro la metà di quest’anno, nel caso in cui in questo primo semestre del 2019 non dovessero arrivare segnali di ripresa per l’istituto.

A tal proposito, nel commentare la flessione del titolo di ieri, CMC Markets ha ricordato che si “ritiene che il governo tedesco appoggerebbe la mossa nella speranza di ripristinare la fiducia in Deutsche Bank“, aggiungendo tuttavia, anche, che “le fusioni dovrebbero verificarsi solo quando c’è un reciproco vantaggio e non per cercare di tenere a bada i venditori allo scoperto. 

Tornando ai conti di Deutsche Bank, nel 2018 la banca ha riportato utili per 341 milioni di euro. Il risultato si è confermato tuttavia inferiore alle attese, con gli analisti di Reuters che avevano previsto profitti per 461 milioni di euro.

Nel quarto trimestre del 2018, Deutsche Bank ha sofferto una perdita di 409 milioni di euro, che si è confermata anche in questo caso peggiore delle previsioni.

Su base netta, il fatturato si è attestato per l’intero 2018 a 25 miliardi e a 5,5 miliardi nell’ultimo trimestre dell’anno, disattendendo lievemente le attese di Reuters.

Il Common Equity Tier-1 ratio, parametro attentamente monitorato per valutare la solidità patrimoniale delle banche dell’Eurozona, è sceso nel 2018 al 13,6%, rispetto al 14% della fine del 2017.

Così il numero uno del colosso, il ceo Christian Sewing:

“Il nostro ritorno alla redditività dimostra che Deutsche Bank è sulla giusta strada. Ora, la nostra priorità è fare il prossimo passo. Per il 2019 tendiamo non solo a risparmiare sui costi ma anche a fare investimenti focalizzati sulla crescita. Intendiamo far crescere la redditività in modo notevole nell’anno in corso e oltre“.

A prendere la parola anche il direttore finanziario James Von Moltke che, nel commentare le voci di fusione con Commerzbank, ha affermato “che là fuori ci sono molte speculazioni, ma non rilasciamo commenti sulle fusioni”.

Il CFO ha continuato, sottolineando che “stiamo rendendo esecutivo il piano che abbiamo stilato e, così come Christian ha detto diverse volte, siamo interamente concentrati sul nostro business e sull’esecuzione dei piani”. Insomma: “Controlliamo il nostro destino”.

Dal canto suo, l’amministratore delegato Christian Sewing ha fatto notare che la banca si è dovuta focalizzare nel corso del 2018 sulla necessità di tornare a fare utili, più che su eventuali transazioni di M&A (mergers and acquisitions, fusioni e acquisizioni).

La scorsa settimana Peter Altmaier, ministro degli Affari economici ed energetici, aveva detto da Davos, in occasione del World Economic Forum e nel corso di un’intervista rilasciata alla Cnbc che la banca rimane solida.

“Deutsche Bank…si è imbattuta in alcuni ostacoli in passato, ma di base è solida e può riprendersi. L’interrogativo è sui dettagli di questa strategia, e noi ne abbiamo discusso con il Ceo, con il board e con tutte le persone interessate. Ho fiducia in Deutsche Bank e darò il mio sostegno politico a Deutsche Bank“, ha sottolineato il ministro.

IL COMMENTO DI MICHAEL HEWSON, RESPONSABILE ANALISTA MERCATO CMC MARKETS UK

Così Michael Hewson, responsabile analista di mercato per CMC Markets UK, riguardo al modo in cui i mercati hanno penalizzato ieri Deutsche Bank a seguito delle indiscrezioni di Bloomberg (il titolo è sotto pressione anche nella giornata di oggi):

“È passato meno di un anno da quando Christian Sewing è subentrato a John Cryan in qualità di CEO della più grande banca tedesca per la crescente insoddisfazione rispetto ai progressi di un piano di risanamento iniziato nel 2016 e che ha mostrato pochi segni di recupero della banca verso la livelli sostenibili di redditività. John Cryan è riuscito a scongiurare un salvataggio del governo assicurando 8 miliardi di nuovi finanziamenti ancora nell’aprile 2017, qualcosa che sembrava molto improbabile verso la metà del 2016, tuttavia i problemi per Deutsche non hanno mostrato segni di miglioramento e, mentre abbiamo ottenuto un debole recupero, i profitti hanno dimostrato scarsa continuità. Da allora il prezzo delle azioni ha continuato a subire pressioni, toccando minimi record di 6,68 € a dicembre, prima di rimbalzare nel corso delle ultime settimane”.

“Negli ultimi mesi abbiamo sentito diverse voci di una potenziale fusione con Commerzbank, una banca che a sua volta sta faticando e di cui il governo tedesco possiede una quota del 15%. Non è un segreto che il settore bancario tedesco è straordinariamente competitivo, con un numero significativo di banche regionali, il che significa che i principali centri di profitto per le banche più grandi hanno avuto la tendenza ad essere generate dalle loro operazioni internazionali. Come la maggior parte delle banche ha scoperto negli ultimi anni, anche l’investment banking è diventato significativamente meno redditizio a causa dei tassi più bassi, così come per un controllo regolamentare molto più rigoroso. Abbiamo già visto negli ultimi mesi sia BNP Paribas che Societe Generale annunciare un numero significativo di perdite di posti di lavoro nelle loro divisioni di investment banking, nel tentativo di raggiungere obiettivi prestazionali. Con gli ultimi numeri trimestrali di Deutsche Bank alla fine di questa settimana, i discorsi di una fusione con Commerzbank sono tornati in auge con le notizie secondo cui gli alti dirigenti temono che stiano finendo le opzioni nei loro tentativi di risanare la banca in difficoltà e che potrebbero essere costretti a fondersi entro la metà di quest’anno, se tutto il resto fallisse.

Le notizie di alcuni scandali non hanno aiutato a trasmettere l’immagine di una banca che ha il controllo del proprio destino, con le immagini dei raid della polizia tedesca nella sua sede centrale in seguito ai Panama Papers, oltre ad essere trascinata nelle indagine sul riciclaggio di denaro sporco su Danske Bank negli ultimi 12 mesi. Non sorprende che questo abbia portato alcuni investitori a diventare un po’ irrequieti e mentre Sewing sembra avere il loro sostegno per ora, ciò non significa che non siano preoccupati.

La banca è riuscita a ottenere alcune nuove promesse di investimento dal Qatar, cosa incoraggiante, ma questo sembra più un caso di aumento dell’esposizione per recuperare una perdita, più che un riconocimento di fiducia.

È stato riferito che i colloqui di alto livello tra il governo tedesco e l’alta dirigenza sono aumentati nelle ultime settimane, il che suggerisce che alti funzionari tedeschi sono sempre più preoccupati per la salute finanziaria della più grande banca globale tedesca, anche se è proprio il beneficio di una fusione con Commerzbank, i cui problemi sono allo stesso modo gravi, che è al di là della comprensione di molte persone. Se negli ultimi anni abbiamo imparato qualcosa, non risolvi il problema di una banca in difficoltà fondendola con una rivale che sta faticando allo stesso. Se non altro, rende il problema ancora più grande, anche se potrebbe ritardare l’esito finale. Ciò che non aiuterà i funzionari del governo tedesco o il management della Deutsche a dormire di notte è il fatto che i tassi di interesse rimangono ancorati al suolo, con la possibilità di andare ancora più in basso, mentre la crescita si è appiattita nella seconda metà del 2018.

Il consumatore tedesco non sembra essere dell’umore giusto per scialacquare, sempre i numeri di vendita al dettaglio di questa settimana per dicembre sono in qualche modo indicativi, in calo del 4,3% su base mensile e del 2,10% su base annuale .

Tutto ciò si va ad aggiungere anche il rallentamento dell’economia globale e in particolare dei mercati di chiave per le esportazioni tedesche. C’è quindi una preoccupazione crescente che Deutsche Bank potrebbe faticare a resistere a un prolungato rallentamento economico in Europa.

Aggiungete poi la possibilità di una Brexit dirompente che potrebbe avere un impatto negativo sul cuore industriale della Germania e non c’è da meravigliarsi se i funzionari tedeschi sono preoccupati di come l’economia tedesca possa fare i conti nel peggiore degli scenari. 

Sia il prezzo delle azioni di Deutsche Bank sia il prezzo delle azioni di Commerzbank sono diminuiti drasticamente in scia alle indiscrezioni sulla fusione, che probabilmente dicono tutto ciò che è necessario sapere su ciò che gli investitori pensano di questa storia.

Nell’aprile dell’anno scorso abbiamo utilizzato la metafora di una sdraio spostata su una nave che affondava parlando della sostituzione di Cryan, ma la reazione di oggi (ieri per chi legge) dai mercati suggerirebbe che alcuni investitori si stanno dirigendo verso le scialuppe di salvataggio.

Hewson ha rilasciato oggi un commento sui risultati di Deutsche Bank:

“È di buon auspicio che la banca sia riuscita a ottenere un profitto netto annuale per la prima volta dal 2014. L’anno scorso la banca ha registrato una perdita di 735 milioni di euro, quindi i modesti utili di quest’anno di 341 milioni di euro sono ben accetti, ma sono ancora inferiori alle aspettative, mentre la performance del quarto trimestre è stata deludente, facendo registrare una perdita di 319 milioni di euro, con ricavi da trading che continuano a rappresentare un freno per la redditività complessiva. La divisione di trading ha registrato un fatturato di 5,58 miliardi di euro con il reddito fisso che mostra un calo del 23% a 786 milioni di euro, nonostante l’ultimo trimestre abbia visto una significativa volatilità del mercato. La banca è riuscita a ridurre i costi in linea con le aspettative del mercato e il management si è impegnato a ridurli ulteriormente nel prossimo anno nel tentativo di migliorare i margini, ma a parte questo c’è stato poco da rallegrarsi per l’aggiornamento di questa mattina, che probabilmente è il motivo per cui le azioni sono scese ulteriormente questa mattina, dopo le perdite di ieri”.