Crisi nera in Borsa per OVS e Stefanel
Vero e proprio tracollo a Piazza Affari per OVS che paga conti decisamente deludenti e l’emergere della necessità di rivedere gli accordi con le banche per quanto riguarda i finanziamenti in scadenza nel 2020.
I conti del terzo trimestre hanno contribuito ad affossare ulterior,mente il titolo, crollato del 31% ieri, ma il trend negativo era già più che evidente con quotazioni scese dell’87% da inizio anno considerando anche il, -8,5% di quersta mattina (titolo attualmente sospeso al ribasso). Il titolo viaggia sui minimi storici sotto 0,7 euro che si confronta con i 4,1 euro a cui la società si era quotata nel 2015.
Le deboli aspettative per il trimestre in corso, insieme ai deludenti numeri del terzo trimestre, hanno acuito i timori di mercato e analisti. Banca Akros ha sospeso il rating sulla società fino a quando non verranno fornite “spiegazioni credibili”.
Gli analisti di Equita, alla luce dei conti decisamente inferiori alle attese, hanno tagliato le stime sull’ebitda 2018 del 21% da 180 a 141 milioni e del 35% quelle sull’utile netto da 86 a 56 milioni. C’è poi il problema debito: che a fine anno si attesterà a 409 milioni, con il rapporto con l’ebitda atteso attorno a 2,9 volte. Il prezzo obiettivo indicato dalla sim milanese è sceso da 5 a 1,5 euro.
Negoziati con banche per ridefinire termini prestiti
La società di abbigliamento che ha BC Partners come maggiore azionista, ha registrato vendite e profitti in calo nel terzo trimestre e ha detto che sta negoziando con il pool di banche la modifica dei termini dei propri prestiti in scadenza nel 2020.
OVS ha rimarcato come l’ulteriore peggioramento del mercato, caratterizzato da condizioni meteo estremamente sfavorevoli, perduranti peraltro sino alla seconda metà del mese di novembre, ha severamente penalizzato nel terzo trimestre le vendite dell’azienda e dell’intero comparto.
“Questo è il terzo trimestre più difficile della nostra storia – ha detto ieri l’amministratore delegato di OVS, Stefano Beraldo. “L’intero settore è stato penalizzato dalle condizioni atmosferiche e da altri fattori come il comportamento dei clienti, che sta diventando sempre più difficile da prevedere”, ha aggiunto Beraldo.
Stefanel vara piano riorganizzazione, a gennaio assemblea
Situazione molto difficile anche per Stefanel, il cui titolo è sceso di oltre il 60% da inizio anno. Il gruppo ha annunciato un ampio progetto di riorganizzazione. Il consiglio di amministrazione del gruppo, riunitosi ieri, ha analizzato e approvato le linee guida del progetto di riorganizzazione aziendale e ha valutato e deliberato di presentare entro domani la domanda di ammissione al concordato preventivo cosiddetto “in bianco” o “con riserva”.
Tra le linee guida del progetto di riorganizzazione e rilancio aziendale, il ridisegno della collezione a partire dall’autunno inverno 2019, l’introduzione di un modello di distribuzione omnichannel, la razionalizzazione della rete tramite chiusure di alcuni negozi non profittevoli, sia in Italia che all’estero, e la ricollocazione. Il tutto con una maggiore attenzione ai costi che dovranno essere ridotti. In previsione della riorganizzazione, Stefanel ha deliberato di richiedere l’utilizzo di ammortizzatori sociali.
Al 30 settembre Stefanel ha registrato una perdita di 21 milioni di euro e un patrimonio netto di 7,5 milioni. La situazione finanziaria del gruppo verrà analizzata dall’assemblea già fissata per il 15 e 16 gennaio 2019, rispettivamente in prima e seconda convocazione, in cui dovrà essere nominato un amministratore a seguito delle dimissioni dell’amministratore delegato Cristiano Portas lo scorso 17 luglio.