Italia: Pmi servizi in caduta libera a marzo, il livello più basso di sempre a 17,4 punti
Crollo record dell’attività del terziario in Italia, a causa della pandemia da Covid-19. A marzo l’indice Pmi servizi si è attestato a 17,4 punti, in caduta libera dai 52,1 punti del mese prima e sotto le attese degli analisti ferme a 22 punti. Si tratta della più rapida contrazione dall’inizio dell’indagine a gennaio 1998. Le aziende intervistate hanno collegato questa flessione alle misure di emergenza e alle chiusure imposte per arginare la diffusione del Covid-19. Anche i nuovi ordini e l’occupazione, ha rilevato l’istituto Ihs Markit che redige l’indagine, hanno registrato crolli record mentre le aspettative sull’attività sono scese ad un minimo record.
Considerando anche le difficoltà del manifatturiero, Lewis Cooper, economist presso la Ihs Markit, ha dichiarato: “Nel complesso, i dati di marzo indicano tempi estremamente impegnativi per l’economia italiana dove la portata dell’impatto sulla produzione, sull’occupazione e gli investimenti probabilmente peserà a lungo sull’intera società”.
Si ricorda che il Pmi (Purchasing Managers Index) è un indice che nasce da un’indagine condotta sui direttori d’acquisto delle principali aziende del paese per testare le opinioni sull’andamento del comparto. Un valore del Pmi superiore ai 50 punti indica un’economia in espansione mentre un valore inferiore rappresenta una fase di contrazione.