Pir, il punto dopo dati Assogestioni: le stime di Equita e Intermonte
Avvicinare il risparmio all’economia reale attraverso i Pir”. A sottolinearlo il presidente di Assogestioni, Carlo Trabattoni, nella giornata inaugurale ddel Salone del Risparmio 2022 che si è svolto a Milano nelle scorse settimane. E i Pir sono stati al centro di una conferenza “La nuova stagione dei Pir” durante la quale è stato fatto il punto su questo settore. A distanza di qualche settimana dal Salone, Equita (presente alla conferenza) ha ripreso in mano i dati ufficiali di Assogestioni sui Pir. I fondi Pir tradizionali hanno raccolto 160,2 milioni di euro, mentre i Pir alternativi hanno registrato una raccolta di 83,4 milioni di euro. In termini di masse gestite, i Pir ordinari hanno in gestione 19,8 miliardi, mentre ci sono 1,8 miliardi investiti in fondi Pir alternativi.
Più nel dettaglio per i Pir ordinari la raccolta netta trimestrale di 160,2 milioni di euro ha prolungato il numero di trimestri in cui si è registrato una tendenza positiva, iniziato con il secondo trimestre del 2021. Il dato è migliore di quello pubblicato dall’Osservatorio Pir del ‘Sole 24 Ore’, che stimava una raccolta di circa 116 milioni di euro, di cui 63,5 milioni a gennaio, 37,7 mln a febbraio e 15,2 mln a marzo. In termini di AuM, il leader dei Pir rimane Banca Mediolanum con una market share del 21,2%, davanti al gruppo Intesa SanPaolo (20,4%), Amundi (16,8%), Arca (12,2%) e Anima (9,8%).
Le stime di Equita
Secondo la view di Equita Sim, i dati di raccolta del primo trimestre sono positivi, confermando il trend del trimestre precedente nonostante un contesto di mercato particolarmente complesso. Sui Pir tradizionali (3.0) gli analisti della Sim milanese stimano una raccolta netta per il 2022 di circa 500 milioni in più, leggermente ridotta rispetto alle stime precedenti di 1 miliardo alla luce del difficile contesto di mercato. Per i Pir alternativi, che sono in fase di ramp-up, gli esperti si aspettano che possano raggiungere 10-15 miliardi di masse in 5 anni.
I numeri di Intermonte
Per il 2022 invece Intermonte ipotizza una raccolta lorda di nuovi sottoscrittori di PIR pari a 600 milioni di euro, in calo rispetto a 1,8 miliardi di euro. “Per quanti sottoscrivono Pir in modo continuativo, prevediamo che la raccolta complessiva nel secondo anno sarà pari a una parte della somma accantonata nel primo anno (dal 35% al 40% nel nostro modello); nei restanti anni (cioè dal terzo al quinto anno) ci aspettiamo afflussi stabili, pari in media al 60% degli investimenti effettuati nel secondo anno”, concludono da Intermonte.