Mercati, Azionario prossimo alla fase speculativa se il ciclo Usa proseguirà
È probabile che il ciclo economico negli Stati Uniti si estenderà fino al 2019, così da risultare il più lungo nella storia, e che l’inflazione troverà un livello di supporto e crescerà, ma modestamente. La tesi è espressa dal Team Multi Asset di BMO Global Asset Management, secondo il quale la Fed dovrebbe continuare ad aumentare i tassi gradualmente, salvo qualche shock, e continuare a ridurre il proprio bilancio.
Quanto al dollaro, poiché gli utili stanno aumentando e le opportunità di crescita si stanno ampliando a livello globale, potrebbe indebolirsi ulteriormente. “La volatilità dovrebbe quindi ripartire, la curva dei rendimenti appiattirsi ulteriormente e gli spread del credito ampliarsi rispetto ai livelli storicamente ridotti”, è il commento degli analisti di BMO.
Fase speculativa all’orizzonte
Fase speculativa all’orizzonte
Ma quali saranno le implicazioni per i mercati azionari? “Sul mercato azionario si potrebbe addirittura entrare in una fase speculativa – dicono gli strategist – dove i mercati toro tendono a ridursi e la dispersione dei rendimenti ad aumentare”.
La maggior parte degli operatori che effettua un’attenta selezione dei titoli interpreta tutto ciò come un segnale positivo per una gestione attiva, ma è anche inusuale che una rotazione significativa e prolungata persista anche nelle ultime fasi di un rally di mercato.
La maggior parte degli operatori che effettua un’attenta selezione dei titoli interpreta tutto ciò come un segnale positivo per una gestione attiva, ma è anche inusuale che una rotazione significativa e prolungata persista anche nelle ultime fasi di un rally di mercato.
“Questo potrebbe ragionevolmente implicare che i precedenti vincitori diventino sempre più richiesti e le valutazioni si muovano verso livelli davvero eccessivi”, spiegano gli strategist. Che aggiungono: “Perciò, con una buona crescita, utili solidi e politiche monetarie ancora di supporto, forse la cosa di cui preoccuparsi maggiormente è la bassa volatilità e l’apparente mancanza di timore nei mercati”.
L’enigma della volatilità
Come spiegano gli analisti di BMO, ci sono ragioni strutturali per cui la volatilità è stata così bassa e una riduzione del flusso degli acquisiti da parte delle Banche centrali avrà un impatto sull’appetito al rischio: con queste premesse è possibile che si giunga a un modesto allargamento negli spread del credito.
“Tutto questo avrà un impatto sulla propensione al rischio in senso più ampio e anche (potenzialmente) sul trend (in rallentamento) di allontanamento dai mercati azionari, dove le società riacquistano azioni spesso finanziate tramite l’emissione di credito – dicono gli strategist – Ancora una volta, ci sono pochi segnali di un comportamento euforico e ci vorrebbe un evento economico o geopolitico sorprendent che disturbi seriamente il mercato”.
Prove tecniche di correzione
Prove tecniche di correzione
Secondo gli analisti di BMO al momento ci sono molti segnali che indicano le valutazioni eccessive, la persistenza e la forza dei rendimenti azionari così come qualche segnale di eccesso (Bitcoin) come sintomatici di un mercato prossimo a una correzione significativa. “Nel 2018, ci aspettiamo un contesto scomodo dove la performance dei giganti della tecnologia accelererà ulteriormente in risposta ai fondamentali solidi e in miglioramento”, dicono gli strategist.
Ciononostante, il contesto fondamentale suggerisce una migliore performance in alcuni settori, come le banche, che dovrebbero beneficiare dei tassi in aumento, una migliore crescita, e profittabilità. “Sebbene non crediamo che sia ancora giunto il momento di ridurre il rischio, nel 2018 si dovrebbero vedere ulteriori segnali di progresso nel ciclo e tra un anno si potrebbe pensare (o assistere) a qualche segnale di pericolo, che porterà a cambiare approccio”, conclude il team di BMO.