Piazza Affari ritrova vigore, impennata dei titoli oil in scia a Opec
Finale d’ottava in buon recupero per Piazza Affari dopo la pronunciata debolezza della viglia. L’indice Ftse Mib, sceso ieri del 2%, ha chiuso in progresso dello 0,99% a quota 21.888 punti. I mercati si sono mossi bene nel giorno in cui l’Opec è riuscita a trovare un compromesso per aumentare la produzione. Dal fronte macro il Pmi manifatturiero dell’area euro è sceso a 55 punti rispetto ai 55,5 punti di maggio. Il dato è in linea con le attese del mercato. Si tratta del valore minimo in 18 mesi.
A Piazza Affari in decisa ascesa le banche. Bper è balzata oggi di oltre il 7% dopo che Unipol ha concluso l’acquisto di 15.629.789 azioni ordinarie di BPER Banca, pari a circa il 3,25% del capitale sociale della stessa BPER, attraverso una procedura di reverse accelerated bookbuilding. Unipol giunge così a detenere il 13,1% circa del capitale sociale. Tra gli altri titoli bancari rialzi pronunciati per Banco Bpm (+3,35%) e Ubi Banca (+2,35%).
Protagonisti di giornata sono stati anche i titoli petroliferi (+4,68% Tenaris, +3,66% Saipem e +3,13% per Eni) in scia al balzo del petrolio (WTI tornato a 68$). Il meeting Opec ha deciso all’unanimità un aggiustamento al rialzo della produzione di 1 milione di barili al giorno, con l’aumento effettivo che sarà di 600.000 barili al giorno poiché alcuni membri non sono in grado di aumentare la produzione.
Sbandata finale per i titoli del settore automotive: -2,42% per FCA, -1,19% Ferrari. A pesare è l’affondo del presidente statunitense, Donald Trump, sul fronte dazi. In un tweet il presidente Usa ha minacciato di imporre una tariffa del 20% su tutte le auto importate dall’Unione europea “a meno che il blocco commerciale dell’UE rimuova le tariffe e altri ostacoli alle merci degli Stati Uniti”.