Notizie Notizie Italia Ferragamo: semestrale debole, ma mercato guarda alla nomina di Micaela Le Divelec e al rilancio

Ferragamo: semestrale debole, ma mercato guarda alla nomina di Micaela Le Divelec e al rilancio

1 Agosto 2018 12:42

Movimenti rialzisti a Piazza Affari per Salvatore Ferragamo, con il titolo che guadagna circa l’1,6% a 20,10 euro dopo essersi spinto nel corso della mattinata a quota 20,67 euro. Nonostante i deboli risultati semestrali, il mercato si concentra sulla nomina del nuovo amministratore delegato, Micaela Le Divelec Lemmi, che ha assunto la carica con efficacia immediata e rimarrà in carica fino alla prossima assemblea. Entrata a far parte del gruppo toscano lo scorso aprile ricoprendo il ruolo di direttore generale, la manager (ex Gucci) vanta una lunga e consolidata esperienza nel settore del fashion e del lusso maturata presso il gruppo Kering.
Nel colosso del lusso francese ha lavorato per 20 anni, ricoprendo diversi ruoli. Entrata in Gucci in area finanza, ha assunto il ruolo di direttore finanziario nel 2008 per poi nel 2013 essere nominata executive vice president e chief corporate operations officer. Nel 2014 diventa ceo di Richard Ginori, controllata di Kering, sino al 2015, per poi diventare vice presidente esecutivo e chief consumer officer del gruppo Gucci.

Apprezziamo la nomina a ceo di Micaela Le Divelec, una mossa attesa che aumenta la visibilità sul rilancio, anche se il timing rimane incerto a nostro avviso in attesa di definire specifiche priorità e azioni”, commentano gli analisti di Equita che confermano la raccomandazione “reduce”, indicando che “l’outlook di breve è ancora incerto”.

Sempre ieri a mercati chiusi Salvatore Ferragamo ha annunciato anche i risultati del primo semestre dell’anno. I ricavi sono scesi del 6,4% a 674 milioni di euro (-3,4% a tassi costanti), mentre il risultato operativo lordo (Ebitda) si è attestato a 117 milioni, -14,5% rispetto ai 136 milioni del primo semestre 2017. Giù anche l’Ebit che ha mostrato una flessione del 18,5% a 85 milioni e l’utile netto del periodo, pari a 59 milioni, ha registrato una contrazione del 23,1%. In una nota il gruppo precisa che “nelle dinamiche attese, relativamente alle vendite, ai margini e ai risultati dell’esercizio 2018, si confermano gli effetti negativi del corrente andamento dei cambi e del perdurante impatto sfavorevole del mix di canali retail, unitamente al non facile contesto del canale wholesale”. In questo scenario, aggiunge la società fiorentina, prosegue l’attuazione del programma mirato di investimenti per il rilancio del brand e l’ottimizzazione dei processi.

Per Equita l’outlook rimane incerto e decide di limare le previsioni 2018 per il fatturato dello 0,5% e per l’Ebitda del 3% (216 milioni rispetto ai 220 milioni del consensus). In particolare, la sim milanese si attende “un’accelerazione dei costi nel secondo semestre per la ripresa dei progetti che erano stati sospesi in attesa del cambio di management”.