Mercati in rosso su tensioni commerciali e diplomatiche: Piazza Affari la peggiore affossata dalle banche
Mercati in rosso a causa delle tensioni commerciali e diplomatiche tra gli Stati Uniti e molti dei suoi maggiori partner, in primis la Cina, ma anche la Russia e la Turchia. E proprio quest’ultima desta le maggiori preoccupazioni: la lira turca non riesce a frenare la sua discesa e oggi ha toccato un nuovo minimo storico nei confronti del dollaro. Nessuna soluzione è arrivata dall’incontro, nella giornata di ieri, tra una delegazione di funzionari turchi e americani, a Washington, volto a risolvere la crisi diplomatica esplosa con la detenzione, in Turchia, del pastore protestante americano Andrew Brunson. Detenzione che ha fatto scattare le sanzioni Usa sul paese (Leggi QUI). Il problema è che il collasso della lira turca inizia a preoccupare la Bce sull’esposizione che diverse banche dell’Ue hanno verso la Turchia, ha riportato il Financial Times.
A questo si aggiunge un euro che è finito sotto pressione, dopo le dichiarazioni arrivate dalla Bce, secondo cui i rischi sulla crescita economica globale stanno aumentando, a causa della minaccia rappresentata dal protezionismo e dalla guerra commerciale e, di conseguenza, per il deterioramento della fiducia provocato dai timori su nuovi dazi doganali da parte degli Usa. La moneta unica sconta anche le preoccupazioni degli investitori per la manovra 2019 dell’Italia che sarà varata dal governo M5S-Lega, con il rischio che il governo giallo-verde sfidi l’Unione europea sul tema dei conti pubblici.
In questo contesto, sui mercati finanziari è prevalsa l’avversione al rischio. A cominciare da Wall Street che ha chiuso in calo ieri sera. Questa mattina i listini asiatici si sono mossi sotto la parità e Tokyo ha terminato con un calo dell’1,33% nonostante le buone indicazioni giunte dal fronte macro, dove il Pil ha mostrato nel secondo trimestre dell’anno una crescita maggiore delle attese. Le vendite hanno contagiato anche i listini europei, compresa Milano. Anzi Piazza Affari è la peggiore in Europa con l’indice Ftse Mib che cede oltre 1 punto percentuale muovendosi in area 21.300 punti.
Tra i titoli, le vendite si concentrano sulle banche con Unicredit che cede il 3,4% finendo sul fondo del listino principale. Secondo il Financial Times, Unicredit sarebbe la banca italiana più esposta in Turchia. Male anche Mediobanca con un -1,77%. Debole Stmicroelectronics (-2,6%) dopo che Morgan Stanley ha rivisto il rating sul comparto dei conduttori in Usa. Scampano invece alle vendite Unipol e UnipolSai, con un rialzo di circa il 2%, dopo i conti semestrali.
In questo contesto in cui lo spread torna a scaldarsi sarà importante seguire l’asta odierna del Tesoro che offrirà BoT annuali per 6 miliardi di euro. Tra gli altri appuntamenti quello con l’Istat che pubblicherà il dato sulla bilancia commerciale. L’agenda macro odierna prevede anche gli aggiornamenti sulla Gran Bretagna: in uscita la produzione industriale, la bilancia commerciale e il Pil. Ma il market mover della giornata è rappresentato dall’inflazione negli Stati Uniti che dovrebbe salire al 3% annuo.