Nuovi guai per Tim, Di Maio vuole impedire la cessione di Sparkle
“Non permetteremo che si venda Sparkle”. Con queste poche parole il vice premier e ministro dello sviluppo economico e ministro del lavoro e delle politiche sociali, Luigi Di Maio, ha acceso un altro focolaio in casa Tim proprio alla vigilia del delicato cda odierno. La società è considerata sensibile perché ha in pancia una rete di oltre 500 mila chilometri di cavi in fibra ottica, principalmente sottomarini.
Dalle colonne del Sole 24 ore il ministro è intervenuto per la prima volta sul progetto di vendita di Sparkle da cui la società di telecomunicazioni potrebbe ricavare tra 1,5 e 2 miliardi di euro. Parole che arrivano a meno di 24 ore di distanza da quelle pronunciate al Forum Ambrosetti di Cernobbio dal presidente di Tim, Fulvio Conti, che aveva annunciato l’inizio del processo di vendita di Sparkle.
Nei piani di Tim c’è anche la ripresa dell’iter di vendita di Persidera, mentre sulla rete si attende il via libera dell’AgCom al piano di societarizzazione, anticamera di un possibilie riassetto.
Intanto oggi il cda di Tim discuterà l’offerta nell’ambito dell’asta 5G ma che potrebbe riservare delle sorprese alla luce dell’affondo di settimana scorsa dei francesi di Vivendi contro la nuova governance voluta dal fondo Elliott. Da diverse parti sono rimbalzate nuove voci di un cambio al vertice con l’ad Genish vittima sacrificale per dare un segno di discontinuità dopo il tracollo in Borsa negli ultimi 4 mesi. Un altro cda ci sarà il 24 settembre.
Il titolo Tim si muove comunque bene oggi salendo dell’1,89% a 0,539 euro.