Mercati sotto pressione: Draghi cauto su prospettive, Bce pronta ad agire
A meno di un mese dalla riunione di inizio marzo, il presidente della Banca centrale europea (Bce), Mario Draghi, torna a ribadire che “i rischi sono orientati al ribasso” e l’istituto è pronto ad agire e a reagire con gli strumenti a disposizione. E così i mercati europei, dopo un avvio poco mosso, sono scivolati tutti in territorio negativo. Una debolezza che ha contagiato anche Piazza Affari. Sul mercato forex euro poco mosso, con il cambio euro/dollaro che scambia a 1,282 (+0,15%).
Le parole di Draghi
“Lo scorso anno si è vista una perdita di velocità delle dinamiche di crescita dell’area euro, dinamiche che si sono estese al 2019 – ha dichiarato il numero uno della Bce nel corso di una conferenza a Francoforte -. Ciò è stato principalmente determinato dalla pervasiva incertezza nell’economia globale che si è riversata nell’andamento della domanda esterna. Fino ad ora, la domanda interna è restata relativamente resiliente e restano validi i driver dell’attuale fase di espansione. Tuttavia, i rischi per le prospettive rimangono orientati al ribasso”.
“Le misure di politica monetaria che abbiamo preso nell’ultima riunione del consiglio direttivo riflettono questa valutazione – ha proseguito Draghi -. Di fronte a prospettive di crescita più deboli, contribuiscono a mantenere l’atteggiamento politico accomodante che siamo riusciti a mantenere lo scorso anno, con la rotazione dei nostri strumenti dagli acquisti di attività nette a quelli di forward guidance. La nostra politica continua quindi ad accompagnare l’economia nel suo percorso verso il raggiungimento dell’obiettivo di inflazione”.
Il governatore ha toccato anche la questione dei tassi negativi: “Se necessario, dobbiamo riflettere su possibili misure che possano mantenere le implicazioni favorevoli dei tassi negativi sull’economia e mitigarne gli effetti sfavorevoli” sulla profittabilità del sistema bancario. Da Mps Capital Services indicano che sono due le opzioni sul tavolo: TLTRO III con tassi negativi; l’introduzione di tassi di deposito scaglionati in funzione degli ammontari depositati (cosiddette “tiered reserves”).
Molte, dunque, le rassicurazioni arrivate da Draghi che ha ribadito che la “Bce è pronta ad intraprendere tutte le azioni di politica monetaria necessarie e proporzionate per raggiungere il suo obiettivo”, aggiugendo che non mancano di certo gli strumenti per realizzare il mandato.
“La debolezza mostrata dai recenti dati economici, come i Pmi manifatturieri tedeschi, ha chiaramente pesato sul tono di Draghi, che è accomodante e sempre più cauto sulle prospettive, dato che i fattori esogeni che rallentano l’economia sembrano essere diventati più persistenti – commenta Mohammed Kazmi, portfolio manager, macro strategist di Union Bancaire Privée (UBP) -. Ciò indica che è improbabile che si verifichi un’inversione significativa dei rendimenti dei Bund a breve, nell’attesa di dati macro in miglioramento e mentre altre banche centrali a livello globale si stanno allineano al trend più accomodante, come evidenziato dalla Reserve Bank of New Zealand, che manterrà i rendimenti limitati a livello globale”.