Per Ifo Germania è in recessione, colombe si sfregano mani in attesa Draghi. Ma euro su oltre $1,10
Manca meno di un’ora all’annuncio della Bce relativo ai tassi di interesse dell’Eurozona, e l’impressione è che Mario Draghi & Co. possano decidere stavolta di agire non tanto per aiutare il cosiddetto Sudeuropa, quanto per lanciare un salvagente alla malandata Germania.
L’Ifo ha reso noto stamattina di prevedere per il terzo trimestre di quest’anno un’ennesima contrazione negativa del Pil tedesco, pari a -0,1%, dopo quella del secondo trimestre. Due trimestri di crescita negativa corrispondono a una recessione tecnica.
Ciò significa che l’Ifo – istituto che monitora le condizioni dell’economia tedesca e che diffonde l’indice relativo – ritiene che la Germania sia già scivolata in recessione.
L’istituto ha anche tagliato l’outlook per il 2019 dal +0,6% al +0,5%.
Con il motore dell’economia dell’Eurozona inceppato, le pressioni affinché Mario Draghi intervenga con un bazooka monetario in stile Big Bang si fanno ancora più forti.
L’Ifo ha tagliato tra l’altro anche le stime sul Pil tedesco del 2020 da +1,7% a +1,2%, rendendo noto di sperare che la Germania esca dalla recessione nel quarto trimestre del 2019. Tuttavia, questa speranza si basa su uno scenario in cui non si verifica l’Hard Brexit e in assenza di ulteriori escalation della guerra commerciale Usa-Cina.
L’euro mostra una certa solidità nella sessione odierna e, alle 13.06, sale dello 0,10% circa, a $1,1023. Euro-yen +0,19% a JPY 118,95; euro-franco svizzero -0,12% a CHF 1,0919. L’euro sale sulla sterlina, guadagnando +0,21% a 0,8949.