Atlantia KO a Piazza Affari: titolo paga rumor strappo con F2i e rinvio ok bilancio Autostrade
Piazza Affari non vive sicuramente una sessione positiva, visto che il Ftse Mib è crollato anche oltre il 3%, ma il titolo Atlantia sottoperforma decisamente il mercato, insieme a Prysmian. Le quotazioni scivolano di oltre -6%, a 17,65 euro, per un mix di fattori, che includono la decisione del cda di Autostrade di modificare il calendario degli eventi societari, e quindi di rinviare l’ok al bilancio.
Avvalendosi del maggior termine di 180 giorni dalla chiusura dell’esercizio per l’approvazione del bilancio da parte dell’assemblea ordinaria, il cda di Atlantia ha ritenuto opportuno valutare le conseguenze sulla redazione del progetto di bilancio 2019 della conversione in legge del Decreto Milleproroghe.
In una nota si legge così che Autostrade “ritiene che il rinvio possa consentire di eseguire le opportune valutazioni e acquisire quindi un quadro informativo il più possibile completo per la redazione del progetto di bilancio di esercizio e del bilancio consolidato”. L’esame del progetto di bilancio è stato fissato al 27 aprile mentre l’assemblea degli azionisti, che si riunirà in unica convocazione, è stata rimandata al 29 maggio.
Sulle quotazioni di Atlantia pesano però anche alcune indiscrezioni riportate dal Sole 24 Ore, come scrive anche una nota di Equita:
“Secondo Il Sole il negoziato fra Atlantia e F2i per creare una holding in cui fare confluire ASPI sarebbe interrotto. Il problema sarebbe il divario delle valutazioni che sarebbe rimasto fra gli assets di f2i ed il valore di Aspi, che porterebbe ad un conguaglio finanziario di almeno 4-5 miliardi per far scendere Atlantia in minoranza su ASPI”.
Equita affronta anche la questione del rinvio dell’ok al bilancio deciso dal cda di Autostrade:
“Il cda di ASPI ha deciso di posticipare l’approvazione dei risultati 2019 al 27 aprile (assemblea il 29 maggio)”, ricordando che “oggi dovrebbe decidere anche Atlantia sul tema”.
La SIM sottolinea che il rinvio è “legato all’obbligo di presentare il Piano Economico Finanziario (PEF) aggiornato secondo le delibere ART entro il 30 marzo 2020. La società ritiene che il rinvio possa consentire di ottenere un quadro informativo più completo per la redazione del bilancio. Il Sole aggiunge che ASPI continuerebbe a lavorare per trovare un’intesa con il governo sulla revoca. Il rinvio dell’approvazione del bilancio di ASPI conferma l’importanza di un accordo con il governo, considerando le incertezze introdotte dal Milleproroghe, inclusa la presentazione del nuovo PEF da parte di ASPI (Autostrade)”.
Il decreto Milleproroghe è stato definito come un vero e proprio schiaffo del governo nei confronti di Autostrade, in quanto contenente una sorta di punizione inflitta alla controllata di Atlantia che gestiva il tratto stradale in cui si è verificata la tragedia del crollo del Ponte Morandi.
Il timore è che, con il decreto Milleproroghe, non solo avvenga la revoca della concessione a carico di Autostrade ma anche che, a fronte di questa perdita, l’indennizzo ad Atlantia corrisposto dallo stato sia inferiore rispetto alle attese del gruppo della famiglia Benetton. Leggi dettagli Decreto Milleproroghe.
Riguardo ai rumor riportati oggi da Il Sole 24 Ore, si legge nell’articolo che queste sono “ore decisive per capire se il negoziato tra Edizione-Atlantia e F2i sul riassetto di Aspi proseguirà o se è destinato a saltare già nel corso del week end”. Viene riportato che tre giorni fa, nella giornata di martedì, “il numero uno di Edizione Gianni Mion aveva preso la decisione di far saltare il tavolo della trattativa per il riassetto di Atlantia”.
Per la precisione, “stando a indiscrezioni raccolte in ambienti finanziari e non confermate dalle fonti ufficiali, nella serata di martedì 3 il presidente di Edizione, holding della famiglia Benetton cui fa capo il controllo di Atlantia e Aspi, ha fatto sapere ai vari advisor finanziari che da settimane lavorano al progetto con F2i, che la trattativa è interrotta. Le incomprensioni e il clima di diffidenza col Governo, pare, siano alla base dello stop al negoziato che avrebbe dovuto portare Atlantia a finire in minoranza nel capitale di Aspi dopo il conferimento di Autostrade al fondo infrastrutturale di F2i. E probabilmente l’irrigidimento è dovuto a chi, anche tra i vari consulenti di Mion, ritiene che lo scontro frontale con il Governo e le richieste di indennizzo in caso di revoca della concessione siano ormai l’unica strada da seguire”.