Exor e l’effetto FCA-PSA: John Elkann conferma fusione e maxi dividendo straordinario
La fusione FCA-PSA si farà, è incisa nella pietra. E’ il messaggio che ha lanciato John Elkann, presidente di FCA e presidente e AD di Exor, in occasione dell’assemblea degli azionisti di Exor, che si è svolta nella giornata di ieri.
“I lavori per il progetto di fusione 50/50 tra Fca e Psa stanno proseguendo secondo i piani e nei tempi previsti. La ragione strategica di questa combinazione delle due società e dei loro dipendenti è più forte che mai”, ha detto Elkann.
Confermato anche il maxi dividendo straordinario di Fca da 5,5 miliardi previsto dal piano di fusione. “I termini dell’accordo con Psa sono scritti nella pietra e vincolati”.
Tra le dichiarazioni del manager anche quella relativa al prestito chiesto a Intesa SanPaolo da FCA Italy, del valore di 6,3 miliardi di euro e con la garanzia dello Stato attraverso la Sace.
“Il prestito chiesto da Fca Italy è disegnato per aiutare il settore auto in Italia, serve a garantire liquidità in questo periodo – ha detto John Elkann – Intesa Sanpaolo ci sta lavorando, abbiamo colloqui in corso”.
Nel commentare le parole rilasciate da Elkann, gli analisti di Mediobanca hanno scritto che, “tutto sommato, la conferma dei termini del deal (FCA-PSA) è positiva per Exor, visto che la distribuzione del dividendo speciale di 5,5 miliardi di euro dovrebbe garantire un incasso di 1,6 miliardi per la holding”.
Ancora, gli analisti hanno scritto che, “dalla conference call di ieri, abbiamo compreso che il prestito garantito dallo stato di 6,3 miliardi di euro richiesto da FCA non dovrebbe impedire la distribuzione del dividendo speciale che, in ogni caso, dovrebbe essere un target primario per il Gruppo”.
Di conseguenza, gli analisti di Mediobanca confermano il rating outperform su Exor, facendo notare che lo sconto del 38% a cui il titolo scambia sul NAV implica un certo potenziale di rialzo”.
Exor oggi è tra i titoli migliori del Ftse MIb, salendo del 2,78% a 45,82 euro, mentre FCA è piatta con una variazione pari a -0,04% a 7,319 euro.