Notizie Notizie Italia Speculazione spinge in alto Unicredit, tenuta governo riaccende pista MPS. Tre nomi per il dopo Mustier

Speculazione spinge in alto Unicredit, tenuta governo riaccende pista MPS. Tre nomi per il dopo Mustier

20 Gennaio 2021 14:47

Si riaccende la speculazione su Unicredit e Mps in vista di un possibile deal dopo il voto di ieri al Senato, che ha sventato per il momento la caduta del governo. Il titolo Unicredit oggi veleggia nelle posizioni di testa del Ftse Mib con  rialzi arrivati fino a +4% in area 8,10 euro. In luce anche il titolo MPS che catalizza oggi gli acquisti (+2,24% a 1,096 euro).

La tenuta dell’esecutivo Conte  spinge gli investitori a valutare una possibile nuova accelerazione per un deal Unicredit-Mps. Nei giorni scorsi infatti i timori circa la tenuta dell’attuale governo avevano sollevato i timori che diversi dossier aperti – da MPS-Unicredit a quello della rete unica con l’integrazione tra Tim e Open Fiber – potessero subire una brusca frenata.

Short list per ruolo ceo si assottiglia

Intanto Unicredit accelera sul fronte selezione del nuovo ceo che prenderà il posto di Jean Pierre Mustier. La scelta dovrebbe avvenire entro il prossimo 10 febbraio. La banca italiana, stando a quanto riporta oggi Bloomberg, avrebbe ridotto la sua lista di candidati preferiti a soli tre o quattro nomi. 

Tra i nomi spicca l’ex UBS, Andrea Orcel, soprannominato il ‘Ronaldo dei banchieri’ e protagonista di molti deal bancari importanti in passato. Il nome di Orcel già nei giorni scorsi era dato come il più caldo per la nomina. Tra i nomi in corsa citati dall’agenzia Bloomberg ci sono anche Fabio Gallia e Carlo Vivaldi (co-chief operating officer di Unicredit). In particolare, la candidatura di Orcel starebbe ricevendo sostegno da alcuni degli investitori istituzionali stranieri di UniCredit e dagli azionisti italiani; tra questi il fondatore di Luxottica, Leonardo del Vecchio, e la Fondazione CariVerona.

Da valutare che posizione prenderebbe Orcel sul nodo Mps, considerando che alcuni suoi sponsor quali Del Vecchio sono dubbiosi sull’operazione a cui sta lavorando il Tesoro.

C’è poi la candidatura di Fabio Gallia, attuale dg di Fincantieri ed ex ad di BNL, nella sua carriera stato a lungo nel gruppo Capitalia (ha ricoperto anche il ruolo di ad di Banca di Roma) e negli ultimi anni è stato amministratore delegato di CDP. Rispetto a Orcel è un banchiere meno conosciuto a livello internazionale con la sua carriera che si è sviluppata principalmente a Roma.

I tanti anni trascorsi a Roma gli hanno però permesso di coltivare rapporti con il Ministero delle Finanze e gli anni alla CDP sono coincisi con quelli in cui Pier Carlo Padoan (cooptato dal Cda Unicredit per diventare prossimo presidente della banca) guidava il ministero di via XX Settembre. Una sua scelta sarebbe vista come un ulteriore segnale a favore di una fusione con Monte Paschi.

Analisti cauti sul titolo, ma c’è spazio per risalire

Tra gli analisti prevale ancora la cautela sul titolo in attesa dei prossimi sviluppi. Ieri JP Morgan ha comunque alzato la valutazione su Unicredit da 8 a 9 euro indicando come ormai probabile un’aggregazione con Banca MPS e ritenendo che l’azione può risalire nel breve proprio in virtù di una possibile operazione market friendly con la banca senese. Si è espressa su Unicredit anche Societe Generale portando il giudizio da sell a hold con prezzo obiettivo a 8,10 euro (dai 7,20 precedenti) ritenendo che i recenti sviluppi legati alla possibile acquisizione di MPS portano a ridurre lo ‘sconto di consolidamento’. SocGen abbassa anche lo ‘sconto strategico’ in vista della prossima nomina di un nuovo ceo.

In generale il consensus Bloomberg vede su Unicredit un potenziale upside di oltre il 15% rispetto ai prezzi attuali con target medio a 9,35 euro. Sul titolo solo il 31% degli analisti dice buy, a prevalere sono i giudizi neutral (58,6%), mentre il 10,3% dice sell.

La banca di piazza Gae Aulenti diffonderà i conti del 4° trimestre 2020 e dell’intero 2020 il prossimo 11 febbraio.