Banco BPM ha fretta su M&A con placet del doppio patto di consultazione. Bper la sposa ideale
Banco BPM cade nella rete delle vendite segnando una flessione del 2% a 1,79 euro. Il titolo non cavalca le nuove voci di M&A. Il Corriere della Sera ha riferito che i due patti di consultazione recentemente stipulati tra gli azionisti di Banco BPM vano a coprire oltre il 12% del capitale del gruppo bancario di piazza Meda e andranno ad agire da principali interlocutori al fine di valutare la fusione con BPER nei prossimi mesi.
A gennaio Giorgio Girondi, imprenditore leader nel settore dei filtri con Ggg, Sandro Veronesi (Calzedonia) e Dario Tommasi hanno concordato un patto di consultazione del valore del 6,7% del capitale in Banco BPM. Ciò fa seguito a un patto di consultazione del 5,5% del capitale di Banco concordato a dicembre da cinque fondazioni (Fondazione Enpam con l’1,95%, Fondazione Crt con l’1,8%, Fondazione CariLucca con l’1,24%, Fondazione con lo 0,5% e Fondazione di Trento e Rovereto). Il Corriere rimarca come i due patti non sono in contrasto.
Bper il miglior candidato per convolare a nozze
Come sottolinea oggi Mediobanca Securities, Banco BPM è stata molto esplicita nell’esprimere la propria disponibilità a partecipare al processo di M&A a brevissimo termine. “Crediamo che il miglior candidato in questa fase può essere Bper per sfruttare appieno le sinergie industriali (impronta geografica, AM e assicurativo), upside finanziario e benefici fiscali legati a DTA”, asseriscono gli esperti di piazzetta Cuccia che hanno giudizio neutral su Banco BPM con tp a 2,25 euro.
Settimana scorsa JP Morgan aveva segnalato in un report sulle banche che le incertezze sul peggioramento della qualità del credito non freneranno la voglia di M&A e aveva alzato il giudizio su Banco Bpm evidenziando proprio una maggior convinzione di una aggregazione con con Bper Banca. La banca d’affari Usa è convinta che le agevolazioni fiscali andranno a favorire le aggregazioni tra banche (anche quella tra Unicredit e Banca MPS).
Dal canto suo Bper, che ha come primo socio Unipol, negli scorsi mesi ha fatto capire che per il momento la priorità sarà l’integrazione delle filiali acquisite da Intesa-UBI, che a detta del ceo Vandelli, richiederà 3-6 mesi per essere completata. Timing che implica uno slittamento di ogni discorso di M&A alla seconda metà dell’anno.
A novembre il numero uno di Unipol, Carlo Cimbri, si era espresso con favore alla potenziale creazione dell’asse Bper-Banco Bpm, a patto che “crei valore per i soci”.