Piazza Affari concede il bis con CNH e Stellantis in gran forma, Ferrari sbanda dopo i conti
Piazza Affari concede il bis in questo inizio di febbraio. L’indice Ftse Mib si è riportato di slancio sopra i 22 mila punti chiudendo a 22.066 punti (+1,11%). Sui mercati prevale l’ottimismo per l’adozione del piano di rilancio da 1.900 mld di dollari negli Stati Uniti e parallelamente si smorzano i timori legati ai movimenti frenetici che hanno riguardato titoli azionari quali GameStop e l’argento tra le commodity.
Galassia Agnelli in prima linea
Giornata di forti rialzi sul parterre di Piazza Affari per CNH (+5,32% a 11,275 euro) con l’upgrade a buy deciso dagli analisti di Equita Sim che vedono all’orizzonte un possibile M&A per Iveco con effetto positivo su SOTP, qualità portafoglio (essendo strutturalmente sottoperformante vs peers) e percezione di CNH come holding (tra i motivi della sistematica sottoperformance del titolo vs Deere/Agco).Secondo gli esperti della Sim milanese, l’intervento della politica italiana, ostile ad una cessione a cinesi, si ritiene possa influenzare l’esito finale, ma non impedire un deal.
Sempre nella galassia Agnelli spunto rialzista per Exor (+3,76%) e Stellantis (+3,05% a 12,99 euro); quest’ultima, che domani diffonderà i conti 2020, ha incassato il buy di Goldman Sachs che ha avviato la copertura sul titolo con raccomandazione buy e prezzo obiettivo a 18 euro. La casa d’affari Usa ritiene il titolo interessante rispetto ai peers UE e Usa e sono alte le probabilità che il gruppo raggiunga le sinergie da 5 mld annui indicate in sede di fusione. Una sponda agli utili futuri dovrebbe arrivare dal lancio di numerosi nuovi modelli previsto nei prossimi 18 mesi. Intanto ieri i dati sulle immatricolazioni a gennaio 2021 hanno visto il nuovo gruppo nato dalla fusione tra FCA e PSA sottoperformance sia in Italia che in Francia. In Italia, che rappresenta circa il 9% dei volumi di Stellantis, il gruppo guidato da Carlo Tavares ha fatto decisamente peggio del mercato segnando un -22% a/a a 53 mila unità con solo Jeep (-9% a 5,5 mila unità) e Peugeot (-7 a 9,1 mila) sovraperformanti.
Ferrari inciampa dopo conti e guidance
Tra i pochi segni meno si segnala Diasorin (-0,33%) che paga il risk-on tornato sui mercati. Nelle retrovie anche Ferrari (-2,97%) che ha accolto con freddezza i conti 2020, sostanzialmente in linea con le previsioni della società. Per il 2021 il gruppo del Cavallino Rampante si attende ricavi netti pari a circa 4,3 miliardi di euro (3,8 miliardi nel 2019 e 3,46 miliardi nel 2020), un dato di poco superiore ai 4,18 miliardi indicati dal consensus Bloomberg.
Infine, giornata interlocutoria per Telecom Italia (+0,62% a 0,3557 euro) con le ultime indicazioni stampa che vedono la possibile conferma del presidente Rossi e del ceo Gubitosi alla guida della tlc, così come di alcuni membri del cda quali De Puyfontaine e Cadoret vicini a Vivendi. In una riunione del CdA di TIM di domani dovrebbero esserci aggiornamenti sulla proposta della nuova lista da proporre in assemblea. Intanto un’intervista ad ampio raggio di Xavier Niel, fondatore di Iliad, emerge come la tlc low cost francese non veda di buon occhio la rete unica, che ridurrebbe la concorrenza, anche se la decisione spetta ad attori privati e all’autorità. Il patron di Iliad non esclude comunque l’interesse a partecipare nel caso in cui si vada in questa direzione. Su Iliad Italia, confermata l’indicazione dell’ingresso nel fisso entro l’estate e l’obiettivo di 7 mn di clienti mobili.