TIM (+9%) oggi il Cda per valutare offerta non vincolante per rete fissa da KKR. Upgrade a Buy
A Piazza Affari andamento sostenuto per Tim che al momento si trova in vetta al Ftse Mib grazie ad un rialzo di oltre l’9%, in scia alla notizia odierna. Dopo le indiscrezioni dei giorni scorsi, infatti, questa mattina il gruppo guidato da Labriola ha reso noto di aver ricevuto dal fondo americano KKR un’offerta non vincolante per “l’acquisto di una partecipazione in una costituenda società coincidente con il perimetro gestionale e infrastrutturale della rete fissa, inclusivo degli asset e attività di FiberCop, nonché della partecipazione in Sparkle (cosiddetta “Netco”)”. Ecco che è sempre più chiaro l’interesse del colosso statunitense del private equity per una quota di controllo della unit, nonostante questo comporti anche l‘acquisizione di una quantità significativa di debito, che rappresenta circa la metà del valore dell’offerta.
Valutazione stimata intorno a €20 miliardi
La nota societaria diffusa da Tim non riporta alcun indicazione sul valore dell’offerta presentata da KKR, ma secondo alcune indiscrezioni riportate da Bloomberg, la valutazione della rete di Telecom (Netco) potrebbe attestarsi intorno a 20 miliardi di euro (circa 22 miliardi di dollari) compreso il debito.
Stessa forchetta stimata anche da altri analisti che vedono l’offerta all’interno del range 18-20bn, ma senza coinvolgere Sparkle (ramo d’azienda che secondo le stime di Equita potrebbe valere circa 1.3bn). In quest’ottica seguiranno aggiornamenti sulla valutazione dell’offerta.
Upgrade a Buy
“Se le valutazioni per l’offerta di KKR fossero confermate in area 18-20bn, si tratterebbe anche di una sostanziale conferma sulla ragionevolezza del valore dell’asset che era circolata anche come proposta di CDP (17-19bn), un elemento importante per il CdA nel caso volesse procedere con un’operazione di cessione”, commenta l’analista di Equita.
Secondo gli esperti della Sim, “le notizie di queste settimane confermano l’appetibilità dell’asset, visto l’interesse sia dal punto di vista strategico, che dal punto di vista di fondi infrastrutturali, che da parte dell’azionista principale Vivendi che continua a ribadire di ritenere il valore dell’asset significativamente superiore a quanto emerso a oggi”.
Equita si aspetta che i risultati per l’intero 2022 e i target di piano che saranno presentati il 14 febbraio potranno essere di supporto, con un ritorno alla crescita del business domestico e un forte controllo dei capex. Per questi motivi Equita presenta ora un rating Buy su Tim con target price posto a quota 0,39 euro ad azione.
Oggi il Cda di Tim
Nella giornata di oggi si riunirà il consiglio di amministrazione di Telecom Italia per avviare il processo di revisione dell’offerta non vincolante e nominare i consulenti; mentre una revisione finale potrebbe richiedere alcune settimane.
L’obiettivo dell’Ad Pietro Labriola è quello di cercare di cedere la rete per ridurre l’indebitamento lordo del gruppo, superiore a 30 miliardi, diventato ancor più gravoso con l’aumento dei tassi di interesse. Tim è in trattative da mesi con Cassa Depositi e Prestiti, il braccio finanziario del governo, su una cessione che potrebbe eventualmente comportare una successiva fusione della rete con la rivale statale Open Fiber. Cassa Depositi detiene circa il 10% di Telecom Italia e controlla Open Fiber.
Dossier sul tavolo del Governo
Il dossier della rete unica nazionale è sul tavolo del Governo che ormai da parecchi mesi segue con attenzione le mosse intorno all’ex monopolio. In tal senso l’offerta odierna di KKR, secondo indiscrezioni riportate da Bloomberg sarebbe stata preannunciata al governo che al momento non avrebbe posto obiezioni. Tuttavia, il governo Meloni ha affermato di voler mantenere il controllo sulla rete suggerendo che potrebbe ricorrere al golden power per bloccare o limitare il controllo di soggetti esteri sugli asset strategici.
In quest’ottica, un’offerta da parte di KKR non sarebbe coerente, almeno in prima battuta, con l’obiettivo politico del governo di avere una rete fissa nazionale a controllo statale, ma avrebbe il pregio di non creare problemi di Antitrust e quindi avere un iter autorizzativo più rapido e sicuro. Ma non solo, l’offerta di KKR potrebbe anche portare ad un’accelerazione sul fronte CDP/Macquarie verso un’offerta che sembrava destinata allungarsi come tempistiche.
I precedenti dell’offerta
Ricordiamo che KKR possiede già una quota di minoranza nell’unità FiberCop di Telecom Italia e nel 2021, Tim rifiutò un’offerta del fondo per l’acquisto dell’intero perimetro di attività per 10,8 miliardi di euro.