Usa: Indice prezzi core Pce rallenta al 4,7% a novembre, ancora lontano dal target Fed
Gli indicatori preferiti dalla Federal Reserve per monitorare l’inflazione hanno subito un rallentamento a novembre, mentre la spesa reale dei consumatori è rimasta stabile, suggerendo che le strette della banca centrale sui tassi stanno contribuendo a raffreddare sia le pressioni inflazionistiche sia la domanda. Il tutto, con la prospettiva di un proseguimento dell’inasprimento monetario.
Nel dettaglio, l’indice dei prezzi delle spese per consumi personali esclusi cibo ed energia (una misura più accurata della traiettoria dell’inflazione secondo il presidente della Fed Jerome Powell), è aumentato dello 0,2% a novembre rispetto al mese precedente, in linea con le stime, anche se il dato di ottobre è stato rivisto da +0,2% a +0,3%.
Su base annua, l’indicatore è aumentato del 4,7%, meno rispetto al 5% di ottobre ma più del 4,6% atteso.
L’indice dei prezzi PCE complessivo, non depurato dalle componenti alimentari ed energetiche, è aumentato dello 0,1% congiunturale e del 5,5% rispetto a un anno fa, il minimo dall’ottobre 2021, ma comunque ben al di sopra dell’obiettivo del 2% della banca centrale.
La spesa personale, corretta per le variazioni dei prezzi, è rimasta invariata a novembre, registrando la performance più debole da luglio e sottoperformando rispetto alle previsioni.
Numeri che indicano un apprezzabile calo delle pressioni sui prezzi e suggeriscono che gli Stati Uniti hanno superato il picco dell’inflazione, anche se resta molto lavoro da fare ancora per riportarla verso il target del 2%.