Tassi Fed, Elon Musk striglia Powell & Co: ‘Tagliateli immediatamente, altrimenti..’
Elon Musk, nuovo proprietario e ceo di Twitter e, anche, numero uno di Tesla e Space X, avverte di nuovo la Fed di Jerome Powell.
La Fed, ha detto Musk, rischia di “amplificare la probabilità di una grave recessione” negli Stati Uniti, a meno che non tagli i tassi di interesse immediatamente.
“La Fed deve tagliare i tassi immediatamente”, ha detto Elon Musk, nell’occhio del ciclone da quando ha completato l’acquisizione di Twitter, per un valore di $44 miliardi, alla fine di ottobre, a causa dei suoi tweet strambi e di critiche contro tutto e tutti.
Sebbene l’inflazione Usa abbia rallentato il passo, la Fed deve ancora avere la prova che l’indebolimento della crescita dei prezzi sia sostenibile.
Per non parlare del fatto che, a un tasso di crescita pari al 7,7% su base annua (riferimento all’inflazione Usa misurata dall’indice dei prezzi al consumo), il CPI rimane ben superiore al target del 2% sull’inflazione della Federal Reserve.
E’ vero che si sta parlando della possibilità che il Fomc, il braccio di politica monetaria della Fed che si riunirà i prossimi 13 e 14 dicembre per annunciare la sua nuova stretta anti-inflazione annunci, dopo quattro maxi rialzi dei tassi di 75 punti base, una stretta inferiore, di 50 punti base. Ma da qui a tagliare i tassi invece che alzarli, ce ne vuole eccome.
Tra l’altro due giorni fa James Bullard, presidente della Fed di St Louis, noto per essere un falco della banca centrale americana, ha detto che “i mercati stanno sottovalutando il rischio che il Fomc (il braccio di politica monetaria della Fed) possa essere più aggressivo” nell’alzare i tassi sui fed funds.
“E’ necessario che i tassi siano più alti affinché l’inflazione scenda”, ha detto Bullard, aggiungendo che “abbiamo diversi modi per intervenire”.
“I tassi non scenderanno così come i mercati vorrebbero – ha sottolineato ancora il presidente della Fed di St. Louis, smorzando le speranze di chi guarda già al dietrofront della Fed di Powell, dunque ai tagli dei tassi Usa.
Bullard ha spiegato che una eventuale creazione di 200.000 nuovi posti di lavoro nel mese di novembre – che dovesse emergere dal report occupazionale Usa, in calendario venerdì 2 dicembre, grande market mover di questa settimana – si confermerebbe ancora ben superiore ai trend storici”.
Tra l’altro “il Pil sembra puntare a una crescita molto forte nel quarto trimestre”.
Il che significa che l’economia americana non avrebbe rallentato il passo al punto tale da rendere l’indebolimento dell’inflazione sostenibile.
Il 2 novembre scorso, la Fed ha alzato i tassi sui fed funds Usa di 75 punti base per la quarta volta consecutiva, al nuovo range tra il 3,75% e il 4%, valore record dal 2008.
Musk riaccende i riflettori su stesso dopo aver destato allarme nel mondo della scienza con la decisione di sdoganare tutte le bufale e le fake news sul Covid e sui vaccini, pubblicate sulla sua nuova Twitter. Addio ai controlli che il social ha lanciato finora sulla veridicità delle informazioni sulla pandemia.