Piazza Affari chiude in netto ribasso: -2% il Ftse Mib, tonfi per Stellantis e Campari
Piazza Affari paga dazio in avvio di settimana complici gli ultimi sviluppi della crisi energetica con Gazprom che ha annunciato che Nord Stream 1 rimarrà fermo a tempo indeterminato. L’annuncio è arrivato poche ore dopo l’accordo del G7 per imporre un price cap al petrolio russo e prima della riunione straordinaria dei ministri dell’energia UE in programma venerdì dove, tra le opzioni oggetto di discussione, ci sarebbe anche il blocco del trading sui derivati dell’elettricità.
La settimana appena iniziata vede in primo piano la riunione Bce di giovedì 8 settembre. La Bce aggiornerà anche le stime di crescita e inflazione.
Il Ftse Mib segna in chiusura -2,01% a 21.480 punti dopo essere arrivato a cedere il 3% in mattinata. Tra i singoli titoli tonfo del 4,79% di Stellantis. Male anche Campari e Buzzi con cali di oltre il 4%. Tra le banche Unicredit ha lasciato sul terreno il 2,73%. Il ceo di UniCredit, Andrea Orcel, prevede un deterioramento della qualità del credito in futuro. “Sebbene il rischio di credito non sia finora peggiorato e la banca non stia assistendo a un cambiamento sostanziale dei tassi di insolvenza, prevediamo che ciò accadrà in futuro a seconda di quanto durerà la guerra”, ha affermato Orcel in una conference call con la stampa.
Controcorrente sono salite ENI (+1,69%) e Tenaris (+0,92%) in scia alla risalita del prezzo del petrolio. L’OPEC+, alleanza tra paesi Opec e non Opec (inclusa la Russia), ha annunciato il taglio della produzione di petrolio di 100.000 barili al giorno da ottobre.