Nasce Vivendi Italia, avamposto di Bollorè per creare la piattaforma europea e concorrere con Netflix. Sfumano le ipotesi di take-over su Mediaset
Si chiamerà Vivendi Italia l’avamposto che il gruppo transalpino di Vincent Bollorè inaugurerà entro fine mese nel Belpaese, per presidiare più da vicino il mercato tricolore e dare seguito al progetto di creazione della Netflix europea in cantiere da tempo dalle parti di Parigi.
“Operare in un contesto Glocal, ossia operare in un’industria locale ma in un contesto sempre più globale”, parola di Arnaud De Puyfontaine (fresco di nomina alla Presidenza in Telecom Italia) che mira dritto alla concorrenza, dapprima quella dei colossi statunitensi e poi anche quelli cinesi “puntando su network che permettano la creazione di economie di scala per efficientare al massimo investimenti e contenuti”.
Con un organigramma ancora tutto da definire, il primo passo di Vivendi potrebbe essere quello di coinvolgere fin da subito Telecom nella manovra, anche perché “una fusine Telecom-Mediaset avrebbe senso”, ha detto De Puyfontaine in un’intervista rilasciata al Sole 24 Ore e pubblicata questa mattina.
E vi potrebbe essere anche spazio per tentare di ricucire lo strappo in Mediaset. In attesa di ottemperare alla sentenza Agcom, con un primo incontro già in calendario la prossima settimana, gli analisti ritengono molto concreta l’ipotesi che il gruppo di Bollorè “congeli” almeno il 10% della propria quota in Mediaset (al momento pari al 29,9%) per sterilizzarne i diritti di voto.
In questo quadro il titolo Mediaset in Borsa sta perdendo smalto, e ieri ha fatto registrare una chiusura sotto i 3,50 euro per la prima volta dal 13 dicembre scorso. Secondo gli esperti il mercato sta valutando lo stop alla scalata di Vivendi, anche perché gli uomini di Bollorè non hanno richiesto posti all’interno del collegio sindacale del Biscione.