FCA, titolo supera 11 euro con rumor e annuncio alleanza BMW. E’ record da spin-off Ferrari
Proseguono gli acquisti sul titolo FCA dopo i rumor recenti che hanno parlato dell’interesse dei produttori cinesi a rilevare la società guidata da Sergio Marchionne. Nuove notizie e nuovi (ma anche vecchi scenari) spingono al rialzo le quotazioni scambiate sul Ftse Mib, che nei massimi di giornata schizza di oltre +4% attestandosi sopra la soglia degli 11 euro.
L’azione viene scambiata al record dal periodo precedente lo spin-off di Ferrari, ovvero dalla fine di dicembre del 2015, quando nell’ultima seduta in cui incorporò il valore di Ferrari – il 30 dicembre di quell’anno – si attestò a 12,92 euro.
I buy sul titolo non lasciano spazio ad alcun dubbio: dopo la pubblicazione dell’articolo di Automotive News, secondo cui l’azienda guidata da Sergio Marchionne sarebbe nel mirino dei produttori cinesi di auto, trader e investitori fanno incetta dell’azione, e scommettono sulla sua maggiore appetibilità.
D’altronde, FCA avrebbe ricevuto già un’offerta di acquisizione, in questo stesso mese, dalla cinese Great Wall. La lista delle aziende cinese interessate alla casa automobilistica è inoltre lunga.
Circolano i nomi di Dongfeng Motor Corp, Zhejiang Geely Holding Group e anche dell’attuale partner cinese con cui FCA ha siglato un accordo di joint venture nel paese, ovvero Guangzhou Automobile Group, sebbene un articolo del Wall Street Journal che porta la firma di Stephen Wilmot fa notare che “è sicuramente più probabile che FCA venga venduta a pezzi che non ceduta a una società cinese. E anche un breakup non è una scommessa sicura“.
Il motivo di tale affermazione? E’ la presenza di diversi rischi politici, con la Commissione sugli Investimenti Stranieri negli Usa che “ha già segnalato l’intenzione di indurire la sua posizione nell’era dell’amministrazione Trump, e l’Unione europea che, in base a quanto appreso, starebbe stilando nuove regole sulle operazioni di acquisizione” e takeover in generale.
Secondo altre indiscrezioni il governo italiano sarebbe inoltre preoccupato ma anche in parte rassicurato dalla convinzione che l’America di Trump non permetterà mai a una azienda cinese di mettere le mani su Jeep.
Per il quotidiano finanziario americano “appare più probabile un diverso tipo di accordo. Il successo dello spin-off di Ferrari, il cui titolo ha outperformato Tesla quest’anno arrivando a valere più del suo precedente proprietario, ha aumentato la speranza di una simile soluzione per altre sussidiarie di FCA”. E per il WSJ “il candidato più probabile nel breve periodo sarebbe Magneti Marelli”.
Al di là di un possibile spin-off di Magneti Marelli nel breve periodo, “la situazione si presenta difficile”, visto che “Marchionne si dimetterà nell’aprile del 2019, dopo il completamento del piano quinquennale. Lo scorso mese – continua Wilmot- l’AD ha promesso un nuovo piano quinquennale nel primo semestre dell’anno prossimo -e, insieme a esso, (ha promesso) una risposta a un grande interrogativo strategico: come farà FCA a bilanciare eventuali spin-off che creino valore o vendita di asset con la grandezza necessaria a investire nelle auto elettriche e nella scommessa sulla guida autonoma?”.
Ma la risposta arriva proprio oggi, con un comunicato con cui è lo stesso AD ad annunciare un’alleanza con BMW sulla guida autonoma.
Marchionne sottolinea che “per migliorare la tecnologia di guida autonoma è fondamentale dar vita a partnership tra produttori di autoveicoli e fornitori di tecnologia e componenti”, aggiungendo che “l’adesione a questa collaborazione consentirà a Fca di beneficiare direttamente delle sinergie e delle economie di scala che sono possibili quando le aziende si alleano con una visione e un obiettivo comuni”.
Tutto questo mentre tornano alla ribalta anche vecchi dossier che erano stati accantonati su una partnership o fusione di FCA con General Motors (ipotesi accantonate dai più negli ultimi mesi) o con Volkswagen.